Al fine di limitare il rischio di contagio da coronavirus, in questi giorni il Governo ha prorogato le disposizioni che prevedono l’attivazione del “lavoro agile” o smart working per tutti quei lavoratori che hanno la possibilità di operare da casa.
Dal punto di vista della sicurezza dei luoghi di lavoro è importante sottolineare che il lavoratore in smart working è tutelato contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dipendenti da rischi connessi alle prestazioni lavorative rese all’esterno dei locali aziendali.
Il datore di lavoro è quindi tenuto alla tutela della salute e della sicurezza del lavoratore che svolge la prestazione in modalità di lavoro agile, a tal fine dovrà consegnare al lavoratore ed al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) una informativa scritta nella quale sono individuati i rischi generali e specifici connessi alla particolare modalità di esecuzione del rapporto di lavoro.
Un ulteriore adempimento a carico del datore di lavoro che intenda attivare lo smart working è la comunicazione telematica obbligatoria, che deve essere effettuata secondo quanto previsto sul sito del Ministero del Lavoro (https://servizi.lavoro.gov.it/smartworking). Oltre ad essa dovrà essere predisposta una autodichiarazione di avvio dello smart working per esigenze di contenimento del Coronavirus, come previsto dal DPCM 1 marzo 2020.
Una volta avviato lo smart working, l’azienda potrà registrare nel Libro Unico del Lavoro (LUL) le giornate smart (effettuate fuori dai locali aziendali), identificandole con un codice diverso.
Siamo a disposizione dei nostri clienti per l’aggiornamento del documento di valutazione dei rischi che costituirà la comunicazione da inviare ai dipendenti e per fornire bozza dell’autodichiarazione di attivazione del lavoro agile.