2022

SEI SICURO DI SAPERNE ABBASTANZA?

CHI E’ IL VIDEOTERMINALISTA?
Secondo la definizione introdotta dall’articolo dall’art. 173 del d.lgs. 81/2008, il videoterminalista è quel lavoratore che fa uso di videoterminali (VDT), ossia di attrezzature munite di schermi alfanumerici e grafici a prescindere dal tipo di visualizzazione utilizzato. La condizione necessaria affinché si rientri in questa definizione e che il lavoratore utilizzi il videoterminale per o più di venti ore la settimana.

RISCHI DA USO DI VDT – COSA PUO’ SUCCEDERE AL NOSTRO CORPO?

VISTA E OCCHI

Le cause principali ai disturbi visivi possono essere:

• La luminosità, sia dello schermo che dell’ambiente, e la disposizione delle fonti luminose.
• La necessità di concentrare lo sguardo su un punto vicino (schermo, tastiera, fogli).
• La necessità di spostare lo sguardo per seguire quanto appare sullo schermo, per guardare la tastiera o per leggere documenti cartacei durante l’attività al VDT.

La necessità di fissare a lungo lo sguardo su un punto comporta il rallentamento della frequenza di battito delle palpebre, da cui consegue una minore umidificazione degli occhi: la secchezza oculare è infatti uno dei più comuni disturbi tra gli addetti ai VDT.

Per limitare i rischi connessi alla vista si possono seguire alcune raccomandazioni indicate da parte di medici specializzati:

• Tenere pulito lo schermo del computer.
• Posizionare lo schermo del computer in modo che non rifletta la luce.
• Alla scrivania regolare l’altezza della seduta in modo che le spalle rimangano rilassate.
• Utilizzare occhiali appositi quando si lavora al videoterminale. Verificare se c’è la necessità di correzioni anche leggere.
• Ogni 2 ore di lavoro al videoterminale è obbligatorio fare una pausa di 15 minuti.

COLONNA VERTEBRALE E SISTEMA MUSCOLOSCHELETRICO

Mantenere una posizione fissa davanti al videoterminale durante il lavoro può comportare rischi per il sistema muscolo scheletrico a causa delle posizioni assunte e mantenute per tempi prolungati, e dei movimenti che vengono compiuti.

Posizioni scorrette delle mani e delle dita durante l’uso di tastiera e mouse possono portare a fenomeni di artrite ai polsi e alla mano, tendiniti o sindrome del tunnel carpale

A carico delle spalle possono presentarsi fenomeni di artrite, o dolori dovuti alla tensione muscolare, che originano da posizioni scorrette.

In particolare è necessario prestare attenzione:

• All’altezza e posizione dello schermo rispetto agli occhi
• Alla posizione delle mani sulla tastiera e durante l’uso del mouse
• All’altezza del sedile rispetto al piano di lavoro e in generale rispetto all’altezza della persona
• Alla posizione assunta dal corpo durante il lavoro

SITUAZIONI DI STRESS

Per quanto possa sembrare di poca importanza, anche il lavoro al videoterminale può sottoporre a rischi di natura psicologica ed al conseguente aumento del livello di stress. Stati di ansia, inadeguatezza e nervosismo possono essere manifestati anche a causa delle carenze dei nostri dispositivi.

In particolare il corretto dimensionamento dello schermo e la presenza di un sistema digitale performante, possono ridurre questi stati di fastidio per il personale.

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

Il Decreto Legislativo 81/08 stabilisce che il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare la presenza di rischi e rendere a norma l’ambiente di lavoro.

Dovrà quindi occuparsi della corretta progettazione del posto di lavoro, della formazione del lavoratore e della corretta sorveglianza da parte del medico competente.

A tal proposito il D. Lgs 81/08 stabilisce che gli addetti al videoterminale devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria per quanto riguarda i possibili rischi per la vista e gli occhi, i rischi di natura stressogena, per la postura e il sistema muscoloscheletrico, in particolare la colonna vertebrale.

Inoltre rimane obbligatorio garantire ai videoterminalisti la possibilità di fare una pausa di 15 minuti dopo l’uso continuativo del VDT per 2 ore. La pausa, secondo le indicazioni del decreto 81/08, non è rappresentata da una astensione dall’attività lavorativa ma piuttosto da un cambio di mansione: 15 minuti ogni 2 ore di lavoro “continuativo”.

CONSIGLI UTILI

Un ambiente di lavoro adeguato deve essere progettato e strutturato in modo da non peggiorare la salute fisica del lavoratore.

Il sedile deve essere regolato in modo che sia sostenuto il tratto lombare, che deve formare un angolo con la seduta di 90-100°.

Al di sotto del piano di lavoro i piedi devono avere uno stabile appoggio, eventualmente grazie all’uso di un poggiapiedi regolabile.

La testa deve essere diritta, non inclinata verso l’alto o verso il basso, e la disposizione di video, tastiera o altri elementi deve essere frontale all’operatore, per non richiedere posizioni ruotate della testa; devono essere evitate anche ampie o frequenti rotazioni di testa e collo.

La posizione non deve essere tenuta fissa, né deve essere troppo rigida, per garantire sia che non si accumuli stress muscoloscheletrico, sia che non ci siano problemi circolatori, soprattutto a carico delle gambe: è possibile cambiare posizione, inclinandosi in avanti, appoggiandosi indietro, spostando le gambe e le braccia; se possibile devono essere evitate posizioni col busto ruotato o inclinato lateralmente.

Il piano di lavoro deve essere di ampiezza tale da poter disporre convenientemente tutti gli strumenti necessari all’attività, consentendo la necessaria libertà di movimento per utilizzarli agevolmente, e permettere l’appoggio delle mani e delle braccia.

Tutti i dispositivi e i materiali necessari all’attività devono poter essere disposti ordinatamente sul piano di lavoro in modo da non renderne difficoltoso l’utilizzo e permettere che venga mantenuta la postura corretta durante l’attività.

Lo schermo deve essere posizionato in modo tale che il bordo superiore sia posto all’altezza degli occhi, o al di sotto di essa, e a una distanza dagli occhi che sia coerente, per evitare l’affaticamento della muscolatura oculare e le contratture dei muscoli del collo.

GINNASTICA SUL POSTO

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SEI FORMATO ADEGUATAMENTE?

Da Novembre 2022 entreranno in vigore importanti modifiche in materia di sicurezza antincendio che coinvolgerà tutte le aziende; la nuova normativa di riferimento è il DM del 2 settembre 2021, che sostituisce il precedente DM del 10 marzo 1998.

Le principali modifiche introdotte dall’aggiornamento normativo riguardano La gestione della sicurezza antincendio in esercizio ed in emergenza, nonché la formazione ed idoneità tecnica degli addetti alla prevenzione incendi.

Punto 2. Formazione antincendio

Il datore di lavoro deve individuare e formare un congruo numero di addetti alla lotta antincendio in funzione del tipo di attività svolta e dei turni di lavoro aziendali, l’obiettivo è di avere sempre copertura del ruolo in tutte le aree ed orari lavorativi.

Una delle novità introdotte riguarda la frequenza degli aggiornamenti della formazione che passano da una cadenza triennale ad una quinquennale; un ulteriore cambiamento riguarda la prova pratica, che ora è stata introdotta anche per i corsi di livello 1 (ex rischio basso) limitatamente alla conoscenza e all’uso degli estintori portatili.

L’intervento pratico prevederà una fase di introduzione alle attrezzature e una successiva fase pratica. Le prove con idranti, ove previste, dovranno comprendere l’erogazione dell’acqua.

L’aggiornamento degli addetti antincendio, effettuato con cadenza quinquennale, è così strutturato:

– Per le attività di livello 1 prevede solo un richiamo della parte pratica, per la durata di 2 ore.

– Per le attività di livello 2 e di livello 3 è costituito da una parte teorica, con richiami o approfondimenti di        uno o più argomenti del corso di formazione, e da una parte di esercitazione pratica.

INFORTUNIO SUL LAVORO

Quando accade un infortunio di un lavoratore è sempre un momento particolare per un’azienda, assieme al dispiacere per il dolore ed i danni occorsi al proprio dipendente o collega, si uniscono i dubbi e le paure per le eventuali conseguenze dettate dalle responsabilità civili e penali che potrebbero emergere dall’evento.

Cerchiamo oggi di fare un po’ di chiarezza e di rispondere ad alcune domande che sicuramente possono emergere in situazioni di questo tipo.

Che cos’è un infortunio sul lavoro?

Per infortunio sul lavoro si intende ogni lesione che si verifica durante l’attività lavorativa, determinata da una causa violenta da cui può derivare un’inabilità al lavoro permanente o temporanea, se non addirittura la morte.

Casa fare quando accade un infortunio sul lavoro?

A seguito di un evento infortunistico ogni figura della sicurezza deve ottemperare ad una serie di obblighi:

Il dipendente infortunato deve:

• informare prontamente il datore di lavoro od il preposto aziendale per evitare la perdita del diritto di indennità relativa ai giorni antecedenti alla comunicazione;
• in tutti i casi in cui sia necessario il lavoratore deve recarsi in Pronto Soccorso o, nel caso non sia possibile spostarsi, deve essere soccorso dai sanitari sul luogo di lavoro; in entrambi i casi viene rilasciato un certificato che contiene una prognosi di guarigione che determina il periodo di astensione dal lavoro;
• presentarsi nei casi in cui sia convocato alla visita presso gli ambulatori INAIL;

Il Datore di lavoro deve:

• far soccorre l’infortunato dagli addetti al primo soccorso e se necessario dagli operatori del servizio sanitario;
• denunciare l’infortunio all’INAIL nel caso in cui la prognosi superi i tre giorni lavorativi chiedendo la collaborazione del consulente del lavoro;
• integrare la retribuzione dell’infortunato secondo quanto previsto dalla normativa vigente.

L’infortunato è retribuito durante il periodo di infortunio?

Il lavoratore è comunque coperto, la retribuzione gli deriva in parte dall’indennità versata dall’INAIL, in parte da retribuzione del Datore di Lavoro che può integrare fino a copertura del 100% della retribuzione quanto già disposto dall’INAIL. La percentuale di integrazione è variabile nella misura di quanto stabilito dai contratti di lavoro.

Dopo l’infortunio sono possibili controlli da parte degli organi di vigilanza e controllo?

Certo, cerchiamo di spiegare di seguito come può accadere e come deve essere gestito un controllo!

Il Datore di Lavoro ed i lavoratori coinvolti rischiano qualcosa dal punto di vista penale?

Le responsabilità degli attori coinvolti dipenderanno da quanto accertato nel corso delle indagini condotte dagli organi di vigilanza.

In base alla gravità dell’infortunio occorso possono esserci azioni diverse che vengono condotte ed in alcuni casi è persino previsto che vengano avviate azioni penali d’ufficio.

Cerchiamo di riepilogare di seguito:

Concludendo!

In qualsiasi caso, NON ESITATE a contattare il Vostro Consulente della Sicurezza, che assieme ad un buon avvocato penalista potrà darvi tutto il supporto di cui potete aver bisogno per gestire al meglio una situazione tanto spiacevole quanto sgradevole

Cosa dobbiamo fare quando installiamo un impianto di #videosorveglianza?

Una delle costanti negli incontri con i nuovi clienti che necessitano di un adeguamento #GDPR è scoprire che la struttura è dotata di un #impianto di videosorveglianza funzionante ma che NON viene nemmeno menzionato tra le informazioni rilevanti ai fini #privacy. A questo segue la scoperta che, nei migliori casi, è esposto il cartello, ma ogni altro adempimento risulta carente. Nessuna #informativa, nessuna valutazione dell’angolo visuale, nessuna valutazione di impatto.

Il problema non è di poco conto, tanto che persino il #Garante, nel dicembre del 2021, ha dichiarato che parte della sua azione del 2022 sarebbe stata incentrata proprio sui controlli a questi impianti.

Cosa fare quindi se siamo un’azienda con dipendenti che vuole installare ed utilizzare la video-sorveglianza? In sintesi:
✅ individuare la corretta base giuridica;
✅ definire l’accordo sindacale o l’autorizzazione dell’Ispettorato del lavoro;
✅ apporre il cartello di informativa “minima”;
✅ predisporre l’informativa ex art. 13 GDPR;
✅ effettuare una valutazione di impatto relativa ai rischi per i #diritti e le #libertà delle persone fisiche.

In A2 Service poniamo particolare attenzione anche su questa necessità del cliente, volta alla tutela del suo patrimonio aziendale e della sicurezza/organizzazione del lavoro.

Contattaci subito per saperne di più e chiarire ogni dubbio con il nostro consulente privacy.

RIDUZIONE PREMIO INAIL

E’ stato recentemente pubblicato sul portale dell’INAIL il bando “OT23” che permette alle aziende virtuose di ottenere uno sgravio del premio versato per i propri dipendenti.

Si può ottenere una riduzione del premio con percentuali che riassumiamo nella seguente tabella, che variano in base al numero di dipendenti aziendali:

Le aziende che intendono partecipare devono dimostrare di essere in regola con gli adempimenti obbligatori in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e di aver attuato una o più azioni di miglioramento volontarie tra quelle proposte nel bando, fino al raggiungimento del punteggio minimo per accedere al beneficio.

Se sei interessato a questa opportunità per la tua impresa contattaci, i nostri tecnici sono a disposizione per spiegarti nel dettaglio le modalità di partecipazione al bando e per attuare le azioni di miglioramento in esso indicate!

ALLEGATI: